Sono a Parigi, per lavoro, in compagnia di un iPhone SE che credo sia del 2016.
La tecnologia viaggia in modo talmente veloce che posso dire di avere in mano una specie di telefono vintage. Parto da questa constatazione per tentare quello che potrebbe essere un volo pindarico, ma non lo è. Il telefono è una parte determinante della mia vita. Dopo 3 anni di progetti legati a questo strumento e alla divulgazione delle possibilità che il telefonino nasconde, posso dire che il telefonino mi dà da vivere. Il telefonino è anche una componente determinante del mio essere papà e lo è assolutamente in positivo.
Con il telefonino vivo avventure, vedo cose, insegno cose, imparo cose, condivido cose e, sopratutto, sto vicino a mio figlio. Il telefonino non è il mondo da evitare, ma un mondo in cui stare assieme a mio figlio. Spero che tu stia unendo i puntini come è venuto facile fare a me: se io sono uno che campa grazie al telefonino e uno che fa il papà con il telefonino in mano, allora perché non raccontare la mia vita da papà single e la mia vita da mobile content creator nello stesso sito? Sono un papà con il telefonino in mano e voglio fare sharing di tutto quello che si può fare di buono come genitore, come persona e come professionista con lo smartphone. Presto comincerò anche un podcast su Spreaker su questo, come ho raccontato qui.
Chi sei con un telefonino in mano.
Dai, torno all’iPhone SE e a quello che mi ha fatto imparare durante il mio viaggio nella capitale francese. Con questo telefonino vintage ho imparato molto. Ho imparato che un telefonino può condizionarti, ma anche darti delle possibilità perfino di cambiamento. Primo di un milione di consigli che ti darò: usa tu il telefonino prima che il telefonino usi te. Il telefonino è un aggeggio che ti vuole bombardare, tracciare, seguire, vuole potenzialmente renderti un idiota passivo intento a mangiare e defecare migliaia di informazioni al giorno. Se lo usi tu per pubblicare quello che tu davvero vuoi sia pubblicato, quello che davvero ti può rappresentare bene, allora fregherai qualsiasi tipo di algoritmo, perché metterai in campo l’algoritmo più complicato: la tua persona.
Allora chiediti chi sei con un telefonino in mano, ma soprattutto chi vuoi essere. Vuoi essere quello seduto sul cesso che scrolla la timeline di un social mentre fa la cacca o quello che regala un contenuto utile agli altri? L’iPhone SE che sto utilizzando a Parigi mi ha fatto fare belle foto, condividere post emozionanti, fare interviste con dei bei colori e un buon audio. Di più: essendo piccolo, vecchiotto, con un processore un po’ lentino, beh, mi ha fatto rallentare tutte le operazioni di interazione con lo stesso. La conseguenza? Mi sono spazientito una volta, mi sono rallegrato tutte le altre del fatto che, dovendo essere più consapevole quando facevo, scrivevo, leggevo, postavo, tutto veniva fatto con più precisione e attenzione. Il risultato? Quello che vedi qui sotto.
Il tuo telefonino deve essere come te (e tu come lui)
Il telefonino è uno strumento e come tale non è buono o cattivo. Sei tu che sei buono o cattivo. Allora smazzo qualche consiglio: non prendere mai un telefonino nuovo e troppo costoso (ne saresti vittima). Fai caso alla batteria, alla ram e alle cose che davvero ti servono per usarlo bene. Fa in modo che rifletta precisamente le tue caratteristiche e risponda alle tue esigenze. Impara a fare le cose con attenzione e a usarlo per quello che veramente sa fare e non per altri motivi. Sui miei social puoi seguire le storie e le foto che stanno uscendo dal mio viaggio. Lento come il mio telefono.
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