Sono passati mesi dall’ultimo contenuto su Sharingdaddy.
Questo blog è sempre stato un posto dove scrivere in libertà e dove interpretare i momenti della mia vita da papà separato, da uomo di mezza età e da cittadino digitale. Inj questi mesi sono stato in silenzio e mi verrebbe da scusarmi e da spiegarti il perché. Non perdo tempo a fare queste due operazioni, semplicemente perché penso che il motivo per cui questo è successo tu lo conosca bene. Già, è proprio quello che pensi: la vita. I suoi giorni passati a inseguire un po’ di tranquillità, le sue fatiche, il lavoro, gli impegni.
Sharingdaddy negli Usa
Ti aggiorno su un progetto. Going to Usa 2022. Ho deciso di cambiarne il senso e un po’ mi dispiace. Volevo andarci con Davide, volevo creare qualcosa di bello, anche con il tuo aiuto. Ci andrò da solo, perché meglio per tutti che sia così. Se vuoi sapere che cosa succederà ti invito a leggere qui. Andrò in un college americano a fare, per un periodo brevissimo, il guest lecturer. Ho deciso di andarci da solo perché è talmente importante per il mio lavoro da diventare importantissimo anche per Davide. E’ così, è un sacrificio. Lo farò volentieri e, probabilmente, con Davide andrò in Spagna.
Chi è Sharingdaddy
Dopo tutto questo silenzio, mi chiedo chi sia Sharinndaddy e che cosa debba fare, dire, scrivere. Un paio di pensieri li ho: c’è ancora bisogno di chi guarda la realtà con il buon senso di un padre di famiglia. Soprattutto quella digitale. Faccio fatica, non te lo nego, ma ho deciso che il mio lavoro debba continuare. Mi son distratto un attimo e son passati mesi. Mio figlio è cresciuto e mi ha fatto domande come: ”Papà, che cos’è la masturbazione?”. Puoi solo immaginare la mia faccia. Ho risposto, comunque. Senza balle o fronzoli, senza pudori o limiti. Se mio figlio cresce velocemente io devo crescere a una velocità maggiore.
Digitalizzati, ma non digitali
La pandemia ha fatto pagare un bel conto ai bambini e anche a noi. Siamo digitalizzati, ma non digitali. Basta vedere i gruppi whatsapp della scuola o del calcio nel mio telefonino per capire che non abbiamo capito un razzo (si, ho scritto razzo, ma volevo scrivere altro). Siamo stati digitalizzati, ma non siamo digitali. Tutto sembra essere come prima, ma non è più così. Allora mi convinco che posto per sharingdaddy ci sia ancora. Per raccontare la mia paternità che cambia, per raccontare il mondo visto dagli occhi di un papà, la vita digitale, le esperienze, i fatti brutti e quelli belli. Sempre col sorriso sulle labbra. Io ti aspetto qui, torna quando vuoi. Se hai qualcosa da raccontare son qua. Puoi anche usare il microfonino per chiamarmi quando sono in linea o lasciarmi un messaggio quando non lo sono. Dai, torno presto. Intanto cerca di star bene.
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