Dopo un periodo di pensieri e cambiamenti ricomincio da Sharingdaddy

Ricomincio facendo un’operazione drastica. Ricomincio uscendo da tutti i social network che non servono al pubblico che mi segue. Ricomincio togliendomi i fan farlocchi, ricomincio pulendo le pagine da contenuti non utili, ricomincio restando soltanto in due posti: su Facebook, dove ci sono i genitori single come me e su Youtube per far crescere la realizzazione di contenuti realizzati per il mondo dei genitori single e per i loro bambini. No more Instagram, no more Twitter. Solo quello che serve e solo per chi davvero segue.

Ho riscoperto il senso e ritrovato la strada

Ben consigliato dalla mia amica Chiara Carlet, fuoriclasse dell’atto e del pensiero per quanto riguarda i siti, ho riflettuto molto su questo progetto editoriale che, in questi giorni, ha tentato diverse curve senza riuscirci. Per un motivo semplice: Sharingdaddy è Sharingdaddy, era fico tre anni fa, è fico ora. Il sorriso e la condivisione delle esperienze mi hanno fatto arrivare fino a qui e hanno fatto nascere attorno a me una piccola community. Nei giorni scorsi ho pensato di farlo diventare qualcos’altro ma non sono riuscito a far altro che ammettere a me stesso che questo progetto è bello proprio perché è chiaro: parla di genitori soli (maschi solo perché io sono maschio, ma anche le mamme sono benvenute), parla delle loro peripezie, parla dei loro figli e fa tutto questo con il sorriso. Ho scoperto che ho bisogno che Sharingdaddy sia Sharingdaddy. Ho scoperto che Sharingdaddy non ha i social network fighi come Instagram, ho scoperto che Sharingdaddy non ha bisogno di un podcast, ho scoperto che Sharingdaddy deve solo continuare a essere Sharingdaddy.

Spazzare via i numeri e i like.

Tengo volentieri soltanto la pagina Facebook e l’account Youtube perché ho seguito il consiglio di Chiara: “Tieni i social che parlano al tuo pubblico”. Semplice, secco, come le sue montagne pordenonesi. Non voglio più usare i social vittima dei numeri, non voglio più pensare ai like o ai lettori che ci sono sul sito. Non voglio guardare Google Analytics per pensare “eh, potevo seguire i trend, potevo migliorare la SEO, potevo bla, bla, bla…”. L’unica cosa che posso e voglio fare è fare contenuti utili e di qualità. Ho spazzato via i numeri e i like, i cuoricini e le interazioni. Mi tengo invece argomenti, rubriche, riflessioni, incontri, interviste, video, inciampi, cadute, ritorni. Mi tengo la strada di Sharingdaddy.

Allora da oggi in poi mi trovi su questa pagina Facebook che avrà sempre meno fan farlocchi (li comprai nel 2012, ma li cancello tutti, uno a uno, promesso) e sull’account Youtube che vedi sotto. Ti aspetto qui, sulla mia strada. Oppure lì, ma non altrove. A presto.

 

Sharingdaddy

UDINE, CITTÀ PER BIMBI # Il mio lavoro mi porta a Udine per #FriuliDoc. Rifaccio le strade che mi hanno visto ragazzo, rivedo gli angoli in cui sognavo di essere quello che poi sono diventato.

 

Sharingdaddy

Racconto il mio essere papà e quanto di bello si può fare con lo smartphone per la vita e il lavoro