Se fossi un fumetto avrei sopra la testa una nuvoletta che dice “Puff, puff. Pant, pant”. Ho resistito con stoico coraggio alle vacanze di Natale e di fine anno. Il tran tran dei giorni normali e imprecisi con mio figlio è ricominciato, sollevato dai ritmi scolastici e reso affannato dal mio compagno di viaggio in questo percorso da apprendista padre al 50%. A cosa mi riferisco? Al consueto senso di inadeguatezza che provo quando provvedo alle cose del mio bambino, salvo accorgermi, in capo a ogni giorno, che ce la faccio. Per questo la nuvoletta sopra di me recita quasi sempre “Puff, puff. Pant, pant”.
Il perenne senso di inadeguatezza.
So da dove viene questa sensazione: viene dalla cultura della genitorialità che abbiamo ricevuto e dalla quale abbiamo tratto modelli mentali del tipo “La mamma sa fare tutto” e “il papà deve imparare a fare tutto”, oppure “per la mamma è naturale” e “per il babbo è una fatica”.
Ecco, anche no.
Caro senso di colpa, te lo dico: ho vinto io! Anche in momenti terrificanti come la valigia da fare per Davide e per me quando siamo partiti per alcune gite. Sì, un momento nel quale l’orrida sensazione di scordare una cosa determinante, di quelle che ti fanno tornare a casa quando sei arrivato a destinazione, mi assale di prepotenza. Però ho vinto io, caro senso di colpa…
Come quella volta che ci siamo immersi nella magia del Museo Egizio di Torino andando anche a trovare “lo zio Massimo”. Io e la valigia ci siamo guardati e mi sono detto: “Qui o fai qualcosa… o fai qualcosa!”. Allora ho fatto una bella lista e ho cominciato a spuntare: Mutande: messe, canottiera: messa, magliette pesanti maniche lunghe, calzone di ricambio, maglioncino in più. Messo, messo, messo…
La mia compagna di scorribande preferita.
Poi ho lasciato le cose importanti per ultime e le ho messe nel mio bagaglio per averle a portata di mano alla bisogna: sciarpa, cappello, guanti, le cose dell’igiene, i rimedi per le piccole emergenze. Già, perché sai bene cosa vuol dire quando sul più bello il pupo dice “papà ho questo, papà ho quello, papà devo fare la pipì, papà ho mal di gola”. Io ho delle cose adatte a ogni soluzione, ma la mia compagna di viaggio preferita in questo periodo di aria fredda, di gelo, di vento e quanto altro, è NeoBorocillina Gola Junior.
L’ho vista in farmacia e, da quando l’ho scoperta, ho deciso che quella scatoletta “salvagiornate” veniva via con noi. È un dispositivo medico pensato appositamente per il mal di gola dei bambini che agisce alleviando il dolore e proteggendo le vie aeree del pupo. Insomma, noi papà single ce la facciamo, anche quando si tratta di trovare e portare con sé un rimedio che ti impedisce di rovinarti la giornata se il bambino ti guarda con occhi tristi e dice “Papà, mi è venuto mal di gola”. Poi non dirlo a nessuno, ma è gommosa e al gusto cola… mitica.
A proposito, siamo andati al mitico Museo Egizio di Torino e ci siamo divertiti come matti. Guarda qui sotto… e vacci anche tu. È un’esperienza formativa ed emozionante, specialmente con il percorso per bambini grazie al quale vai a cercare la gattina Miu che si è persa nel museo. Si trova nella stanza… non te lo dico.
Il Capoluogo del Piemonte mi ha emozionato, come sempre. Città regale e, sotto Natale, avvolta in un’atmosfera magica. E’ stato davvero bello andarci e da Milano, te lo dico, è più vicina di quanto si possa pensare.
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