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Le peripezie del daddy in DAD

La DAD, didattica a distanza, ha provocato un disastro psicologico.

Lo premetto: scrivo per un amico… dai scherzo. La didattica a distanza è arrivata in casa mia, con un certo ritardo rispetto a tante altre famiglie. Parlo della seconda ondata, quella che abbiamo iniziato in marzo. Il ritorno di Davide all’home schooling è stato per me, papà freelance in costante equilibrio precario, una specie di terremoto devastante. Ecco perché

L’attentato all’attenzione

Credevo di essere abituato alla vita in pandemia, ma quando il Governatore lombardo Fontana ci ha messo in casa chiusi vicino ai nostri figli, ho ceduto di schianto. Il primo giorno ho avuto una crisi di nervi al settimo attentato all’attenzione che mio figlio Davide, bisognoso di attenzioni come qualsiasi bambino, mi ha perpetrato. Da quel momento in poi mi è sfuggito di mano il flusso del lavoro e ho faticato come un pazzo per cercare di mantenermi in equilibrio. Ho faticato anche a non prendermela con lui, che paga con la sua vita e con le cose che perderà un conto salatissimo. Di cui non ha alcuna responsabilità. Dalla prima crisi in poi, fatta di urla e strepiti che si sono sentiti fin nel cortile di casa, è stato tutto uno spiegare, ricostruire, rifare dinamiche. Mi sono inventato giochi, ho tirato fuori timer per stabilire delle pause comuni, ho cercato di riprendere le abitudini del primo lockdown vissuto con Davide.

Non ci sono riuscito. Semplice il motivo: sono stanco. Siamo stanchi.

Quello che la Dad provoca e che nessuno mi ridarà

Questa seconda DAD di Davide ha avuto un effetto dirompente sul mio lavoro. Sono un freelance, se lavoro fatturo. Altrimenti il piatto resta vuoto. Ho subito dei danni che vanno molto oltre il mio fatturato e che non possono essere quantificati. Vuoi sapere quali? In questo anno non ho solo perso lavori. Ho perso opportunità, ho perso qualità in quello che facevo, ho perso momenti di serenità per lo studio, per seguire l’evoluzione di quello che faccio. Ho perso concentrazione, ho perso lucidità, ho perso possibilità di agganciare un altro cliente, di aprire un’altra collaborazione. Tutte cose che nessun Decreto Sostegni mi ridarà.

Quello che ha perso Davide in Dad

Naturalmente mi chiedo cosa abbia perso Davide in Dad. Beh, so che è molto più importante di quello che ho perso io che, prima o poi, mi rifarò. Ha perso la vista del mondo, ha perso il calore di un abbraccio, ha perso sicurezza, stima di se, ha perso elementi importanti della sua formazione educativa, più che scolastica. Naturalmente ha anche guadagnato qualcosa nel suo essere digitale. Ha imparato a usare le macchine, ha capirle, a utilizzarle per conoscere, per sapere, per comunicare. Ha imparato a risolvere i problemi e a interagire con gli altri attraverso i mezzi tecnologici. Quando avrà risolto i suoi problemi di apprendimento, causati dalla mancanza della scuola nella sua vita, sarà ancora più veloce degli altri.

Non raccontategli balle, però, su questa DAD, gli ha tolto più di quello che gli ha dato. Dovrò aiutarlo a recuperare il tempo perso viaggiando, leggendo, vivendo, studiando, amando e cambiando il mondo. Più di prima. Ci vogliono soldi, però, i soldi che nessun Decreto Sostegni mi ridarà.

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