Se sei un genitore single sai bene che questi giorni sono drammatici anche per te.

Il Coronavirus regala ogni sera la conta dei morti, sempre più impressionante. I tuoi giorni, però, sono scanditi dalla paura per il lavoro che vacilla (o che è sparito da un giorno all’altro), dalla tua salute che non può vacillare, dalla lontananza con tuo figlio (o anche dalla vicinanza di tuo figlio) o dalla difficoltà di comunicazione con il tuo ex coniuge. Sono giorni in cui soffri in silenzio e sei praticamente bloccato dalla paura. Lo sento, lo capisco lo leggo. Molti ti dicono delle cose, l’informazione ti butta addosso una marea di allarmi, disastri. Oppure tutti ti danno la loro brillante ricetta per riprenderti, rifarti, passare la nottata come se niente fosse.

Il concetto di macelleria sociale digitale.

Ho deciso di non mettermi in coda alla lunga lista di quelli che ti dicono come fare, ma di fornirti alcune analisi e alcuni strumenti per capire quello che potrai fare, quello che vorrai fare, per continuare la tua vita. Cioè, detto banalmente, voglio prendere questa cosa in positivo e darti degli strumenti di prospettiva. La cosa che è più importante da capire è che questo momento sta creando un fenomeno di macelleria sociale digitale. Mi spiego: stare a casa vuol dire essere connessi. Per essere connessi ci vuole la connessione (sembra stupido, ma in Italia non lo è per niente) e il computer o un cellulare decenti. Con questi tre elementi o senza questi tre elementi sei dentro o fuori dal confine di quelli che possono salvare il loro futuro, ammesso di uscire indenni da questo presente.

La macelleria sociale digitale quindi è quel meccanismo che creerà degli eletti e dei dannati del nostro tempo, un tempo nel quale chi è smart worker ce la fa, chi è digitale ce la fa e chi non lo è andrà a ingrossare le file dei poveri. Succede anche ai bambini che stanno studiando a distanza. Se mamma o papà hanno buon pc e sanno usare whatsapp allora accedono all’insegnamento, se non hanno queste possibilità sono fuori. Voglio metterti in guardia da questo processo e darti delle armi per superarlo.

Il tuo lavoro.

Certo i governi dei nostri paesi, colpiti dall’emergenza Coronavirus, dovranno fare la loro parte e sostenere tutti in questo passaggio. Ahimè non lo stanno facendo o lo stanno facendo in parte. A me, tuttavia, interessi tu. Allora pensa al tuo lavoro e pensa a quello che del tuo lavoro puoi cambiare. Faccio un esempio: anche se sei un idraulico o un falegname puoi rendere virtuali molti passaggi del tuo lavoro. Fatti un sito, creati un’immagine, fatti arrivare i pezzi di ricambio a casa o al tuo laboratorio. Riduci i costi, cambia i servizi, aggiorna i modelli. Ci sarà ancora bisogno di te perché tutti hanno un rubinetto in casa che prima o poi si rompe o una sedia su cui si siedono. Pensa in questo modo mettendo al posto della parola idraulico o falegname qualsiasi lavoro. Pensa a trovare soluzioni nuove e ad adeguarti a un concetto di società e di economia che sarà molto diverso da oggi. Cambia, cambia, cambia: subito, ma senza frenesia. Impara o fatti aiutare.

I tuoi figli.

Davide prende possesso degli strumenti digitali di comunicazione

I tuoi figli staranno con te o saranno a casa per tanto tempo. Probabilmente voi genitori vi state sbattendo per cercare di farli stare al passo con quello che viene dato da fare e non ci riuscite. Fai quello che puoi e non colpevolizzare mai tuo figlio o tua figlia per ciò che non riescono a fare. Aiutali con video didattici e libri interattivi. Falli disegnare, fai buttar fuori i loro fantasmi sulla carta. Racconta loro cosa stai facendo e per far loro sorpassare la macelleria social digitale, se puoi, forniscili di una device. Stai vicino a loro quando la usano, non dimenticandoti mai di guardare almeno ogni 3-5 minuti quello che stanno guardando. Online da soli non devono stare. Costruisci delle routine e degli impegni giornalieri. La lavata di mani con la musica alle 8, il ballo prima di pranzare, il vostro telefilm preferito da vedere insieme a pranzo, la merenda insieme il pomeriggio, il film adatto la sera.

Le telefonate, le zoom call.

Zoom è una app e un programmino per pc che permette di fare chiamate via internet con una resa migliore rispetto a Skype o Whatsapp. Installatela e usala per chiamare gli amici, per fare video party, per continuare a tenere alto il contatto e basso il contagio. Però, se noti, tutti questi strumenti passano per connessione, pc e smartphone. Se non li hai o se li hai vecchi, se non sai come si usano ti prego, fatti aiutare. Cercane uno migliore, acquistane uno di seconda mano (io li ho tutti di seconda mano), chiedi, se serve protesta. Non puoi restare fuori da questo cambiamento così come non possono restare fuori le persone più deboli. Su questo sito trovi la mia mail e il mio telefono. Chiamami, ti posso dare una mano. Posso dare una mano anche attraverso questo sito.

I cambiamenti di Sharingdaddy

Qualche tempo fa avevo deciso di chiudere tutti i social tranne Facebook. Oggi ti dico che ho chiuso anche Facebook per quanto riguarda Sharingdaddy. Continuerò a lavorare su questo progetto, ma ho un obiettivo. Sharingdaddy diventerà il digitalizzatore di grandi e piccini, fornendo strumenti, documenti, video e letture sugli argomenti della genitorialità da single e sulla vita digitale da interpretare in questa nuova epoca. Come fare bei video, i migliori libri per ragazzi, come trovare lavoro, come viaggiare senza spostarsi, come comportarsi online, cosa fare e cosa evitare. L’unico canale social rimasto sarà Youtube e lo puoi trovare qui sotto. I contenuti, gli spiegoni, sempre da un minuto, saranno tutti lì.

Sharingdaddy – Papà digitale

Racconto il mio essere papà e quanto di bello si può fare con lo smartphone per la vita e il lavoro