• Storie di un papà single
  • About Me
  • Essere Padre
  • Essere Figlio
  • Personaggi
  • Avventure
  • Cibo per la Mente
  • Viaggiare
  • Vita Digitale
sharingdaddy@gmail.com
+393477146295
Facebook
Twitter
Instagram
FrancescoFacchini.itMojoLife
More About Francesco Facchini

Papà, sai godere?

13 gennaio 2019francesco

Oggi sono tornato a sciare dopo una vita. Dal conto che ho fatto io sono 15 anni, più o meno. Ho messo un paio di carving e io i carving non li avevo mai messi prima, tanto per dire quanto tempo è passato. Oggi, però, ho fatto di più: ho goduto.

Non lo sappiamo più fare.

Non sappiamo più godere e far godere. Non sappiamo più sentire il respiro che ci esce dalla bocca e il piacere che ci scorre nelle vene. Qualche volta lo penso anche riguardo al sesso: lo facciamo poco e male, per questo siamo incarogniti. Il piacere fisico, però, ha molte forme e noi non le esercitiamo, se non in modo svelto. Insomma, quando scopiamo facciamo sveltine e quando ci succede qualcosa di bello abbiamo la modalità sveltina, la modalità messaggino e faccina inserita. Quindi assaporiamo quello che succede in modo veloce e approssimativo. Insomma proviamo orgasmi da poco, anche mentre sciamo su una montagna con un panorama fiabesco attorno.

Eppure i bambini sanno come si fa.

Oggi sono andato a sciare con Davide e la mamma di Davide. Già, sono separato, fortunato e anche bravo. Non volevo, avevo paura, pensavo che i miei problemi di salute, la pancia, la schiena, i denti dolenti, mi avrebbero comunque impedito di venire giù se non rotolando a valle come una palla. Poi sono arrivato a Barzio e a Piani di Bobbio e non ci ho visto più. Volevo provarci. Su in cima ho messo sci e scarponi, ho accompagnato Davide alla lezione di sci coi maestri e mi sono beccato da lui una lezione. “Vedi papà, si fa così, si va di lì, allarga le code, la fetta di pizza…”. Davide parlava, parlava, parlava. Davide rideva, rideva, rideva. Allora mi sono buttato perché vedevo come godeva e cercavo di godere anche io. Quattro spinte sulle racchette e mi sono ritrovato a disegnare curve sulla pista con il mio modo goffo e vecchio di sciare.

Ho respirato e provato piacere.

Ho goduto, fisicamente. Ho avuto orgasmi veri quando ho infilato quattro curve a sci uniti una dietro l’altra. Ho aperto i polmoni, faticato, provato dolore, resistito. Ho avuto freddo, ho assaporato ogni attimo. Ah, una cosa: ero senza cellulare. Ho tirato due ore poi non stavo in piedi, ma ero felice. Sono felice. Sono felice di quello che ho avuto oggi e ho pensato che tutti possono entrare nel sistema della felicità. In qualsiasi condizione. E’ un sistema nel quale devi pensare al momento nel quale entri con una certa consapevolezza e partendo da quello che hai. Non da quello che non hai. Ci hanno tolto tutto questo mettendoci in bocca, negli occhi, sul corpo, nelle vene, la necessità di pensare che quello che mi farà felice non è quello che ho ora, ma quello che avrò. Entra in questa consapevolezza e ogni momento difficile ti sembrerà una separazione tra un istante di felicità e un altro. Sto parlando della consapevolezza dell’importanza del momento che vivi e del fatto che essa è più importante di quella del momento che vivrai.

Tenetevi le sveltine da whatsapp

Ho goduto, io oggi ho respirato e provato intensi schizzi di piacere. Ho fatto ogni curva come se fosse un quadro, ho girato ogni angolo delle piste come se fossi un pittore alla ricerca di un quadro perfetto. E ho goduto di tutto questo, ma soprattutto della felicità di mio figlio. Tenetevi le sveltine da whatsap, tenetevi le superdonne che sanno tutto, tenetevi le scorciatoie, tenetevi il mordi e fuggi, tenetevi la velocità, tenetevi le offerte di Amazon che mi dicono quello che voglio comprare. Tenetevi gli incompetenti, gli egoriferiti, gli ignoranti, gli stupidi, le stupide, tenetevi stretto questo mondo in cui non godete. Mi troverete qui, con mio figlio, mentre imparo da lui a godere e lo faccio godere di quello che ha. E insieme ridiamo a crepapelle, usando la tecnologia per essere migliori. Non più svelti.

Articolo precedente Un papà single che ama ai tempi del web Articolo successivo Disostruzione pedriatrica: un utile tutorial

L’hai trovato interessante? Passaparola!

Follow #Sharingdaddy

Facebook
Twitter
Instagram

Ultimi articoli pubblicati

  • “La musica ai bambini? Bisogna imporla”
  • Instagram stories? Servono per raccontarti
  • NeoBorocillina Gola Junior: “amica” preziosa
  • Disostruzione pedriatrica: un utile tutorial
  • Papà, sai godere?

Cosa leggi oggi?

  • Avventure (2)
  • Cibo per la Mente (1)
  • Essere Figlio (6)
  • Essere Padre (9)
  • Personaggi (1)
  • Viaggiare (4)
  • Vita Digitale (5)

Archivi

  • febbraio 2019
  • gennaio 2019
  • dicembre 2018
  • novembre 2018
  • ottobre 2018
  • settembre 2018
  • agosto 2018
  • giugno 2018
  • aprile 2018
  • marzo 2018
  • febbraio 2018
  • febbraio 2017

Follow #SHARINGDADDY

Tweets by sharingdaddy

"Come si mangia un elefante? A pezzettini"

Sono Francesco Facchini, nella vita faccio il papà e il mobile journalist.
La prima delle due cose che faccio la puoi capire in questo blog, per la seconda ti invito a cliccare questo link.

© Copyright 2019

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.OkPrivacy policy